PARTIAMO DAL PRINCIPIO

Cos'è la Leadership?

La leadership è l’arte di motivare te stesso e un gruppo di persone ad agire per raggiungere un obiettivo comune.

Il termine leadership indica proprio l’atto di condurre uno o più individui verso uno scopo. Nel caso del lavoro in team è importante che ognuno dia il proprio contributo in modo da arrivare insieme al fine condiviso.

In un contesto aziendale questo significa saper gestire i flussi economici e organizzativi, ma anche saper trattare con il proprio team di lavoro in modo che ognuno faccia del proprio meglio.

E’ consigliato utilizzare diversi stili di leadership in base alla situazione, ai collaboratori e al contesto.

Quando si hanno collaboratori poco partecipativi che necessitano di stimoli continui, che portano solo problemi e mai soluzioni, occorre chiedersi se il tipo di stile utilizzato è effettivamente quello  utile a quel tipo di collaboratore; poiché ti ricordo che per ottenere risultati diversi occorre fare ciò che non si è mai fatto ed essere ciò che non si è mai stati. 

ECCO GLI STILI DI LEADERSHIP

Stile di leadership DIRETTIVO

QUANDO?
Per collaboratori alle prime armi su un ruolo o una mansione.

Il leader prende le decisioni.

Quando il leader prende decisioni da solo, definisce cosa si deve fare e come,
spiega le regole e prescrive ai sottoposti che cosa devono fare.

Questa tipologia di approccio è utile per collaboratori alle prime armi che non conoscono il contesto e la materia e hanno la necessità di una figura forte che le guidi.

Stile di leadership DELEGANTE

QUANDO?
Per testare il livello di autonomia e responsabilità raggiunta.

Il collaboratore prende le decisioni in modo autonomo.

QUando il leader si fida del proprio collaboratore, definisce le aree di autonomia e gli attribuisce indipendenza nel prendere le decisioni. In questo caso è molto importante saper scegliere il collaboratore giusto a cui delegare e il momento giusto; inoltre è consigliabile procedere per gradi con piccole aree di autonomia che si sviluppano nel tempo

Stile di leadership COINVOLGENTE

QUANDO?
Per ingaggiare il collaboratore e motivarlo alla crescita.

Il leader prende le decisioni condividendole con i collaboratori.

Quando il Leader tende a coinvolgere in modo attivo i collaboratori non solo
nella delega di task, ma nella partecipazione a obiettivi e responsabilità.

Per esempio assegnando parte del progetto, la preparazione dei materiali, o includendolo nella fase di brainstorming
fornendo spunti e idee.

Stile di leadership
MANI IN PASTA

QUANDO?
Ok, se per tamponare situazioni momentnee.

Il leader

Quando il leader è molto coinvolto nelle attività operative. A volte tende ad assumersi la responsabilità dello svolgimento del compito, al fine di ottimizzare risparmiare tempo nel breve periodo.
Se adotti spesso questo stile, occorre far crescere i tuoi collaboratori affinché siano più autonomi nella gestione del loro lavoro

Stile di leadership COACHING

QUANDO?
Per indirizzare e introdurre il collaboratore nel processo strategico decisionale.

Il leader e collaboratori prendono le decisioni insieme.

Quando il leader mira a far emergere le potenzialità di ogni singolo membro del team, migliorarne le performance, ai fini al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali. La parola Coach deriva dal gergo sportivo allenatore, colui che stimola ad ottenere la migliore prestazione dai propri giocatori, senza scendere direttamente in campo.

E' un investimento nel lungo periodo; comporta infatti notevole impegno, tempo e coinvolgimento attivo del leader, soprattutto inizialmente. Permette tuttavia, con il tempo, di raccogliere frutti duraturi: una reale crescita del collaboratore in termini di spirito critico, capacità di analisi, decision making e problem solving. Lo strumento più efficace per questo stile sono le domande, attraverso le quali il leader stimola ragionamento e senso critico, guidando una decisione condivisa e ragionata. La ricerca di risposte innesca coinvolgimento e maggiore soddisfazione verso le attività svolte.

Consigli pratici PER TE:

E’ utile fare un’analisi dei tuoi comportamenti e metodi di gestione dei collaboratori.

Qualche domanda per fare chiarezza in te:

  • I tuoi collaboratori che grado di autonomia hanno? Sii specifico, in quale aree? Per quali aspetti? Con quali budget?
  • I tuoi collaboratori che tipo di decisioni possono prendere? Con quale grado di autonomia? In quale aree/tematica?
  • I tuoi collaboratori vengono coinvolti prima di prendere delle decisioni quotidiane?
  • In caso di scelte strategiche, i tuoi collaboratori vengono coinvolti nel processo decisionale?
  • Elenca i tuoi collaboratori secondo la capacità che hanno di prendere delle decisioni
  • Elenca i tuoi collaboratori secondo l’autorità che hanno attualmente di prendere decisioni.
  • Le due liste precedenti, coincidono?
  • Ci sono collaboratori a cui effettivamente potresti dare più autonomia?
  • Se hai collaboratori Junior per età o ruolo, come impartisci loro le istruzioni?
  • Se un collaboratore non è d’accordo con una scelta strategica aziendale è libero di esprimere il suo parere (argomentandolo in modo preciso)?
  • Quando  è stata l’ultima volta che un collaboratore ha espresso il proprio disaccordo in modo costruttivo? Su quale argomento? Cosa è successo successivamente?

THINK

Rifletti su quale è lo stile di leadership adottato per ogni collaboratore. 

E’ essenziale che tu lo faccia almeno per i collaboratori con ruoli strategici in azienda, quelli che hanno un alto grado di importanza per il business.

  • Pensi che lo stile adottato con ognuno di loro, gli permetta di esprimere le migliori capacità?
  • C’è qualcuno di cui ti fidi che potrebbe meritare una maggiore delega? 
  • Quanto li coinvolgi nelle decisioni aziendali?

 

Sfrutta queste domande per prendere consapevolezza.

Essere consapevole ti permette di scegliere ciò che è giusto per te, di scoprire la tua strada.

Dalla conoscenza di sé, dei punti di forza o delle aree di miglioramento, nasce la possibilità di sapere riconoscere cosa è bene o meglio fare